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In Australia è Baz l’uomo Kawasaki

Wednesday, 26 February 2014 08:28 GMT

Secondo in gara 2 e nel mondiale, il francese inizia alla grande la sua stagione di consacrazione.

Non era la pista del Campione del Mondo in carica Tom Sykes e questo lo sapeva anche lo stesso inglese, che nonostante i buoni tempi sul giro nei test ufficiali della scorsa settimana, era sempre rimasto cauto nelle previsioni per il primo doppio appuntamento 2014.  

Certo la caduta durante la Superpole del sabato ha limitato e non poco le prestazioni dell’ex numero 66, ma in Kawasaki non sono mancati i motivi di soddisfazione: da una parte proprio il terzo posto di Sykes in gara 2, dall’altra il grande inizio di stagione di Loris Baz.

Non esattamente una sorpresa perché in molti si attendevano l’esplosione del giovanissimo francese, già in gran forma sul finire del 2013, ma è certo che il 76 non ha sentito la pressione di prendere per mano il team Kawasaki, chiudendo davanti al compagno di squadra in entrambe le gare.

Aragon è ancora lontano, ma arrivarci già con 31 punti, a sole 10 lunghezze dal leader Guintoli, non può che alzare l’asticella per gli obiettivi 2014 del talento di Kawasaki.

Loris Baz:“Da gara 1 a gara 2 abbiamo fatto solo qualche minimo cambio, optando per una gomma anteriore diversa. Arrivare secondo e lasciare l’isola con la seconda posizione nel mondiale è davvero ottimo. Già in gara1 sentivo di aver fatto un gran risultato con la top5! Se penso alla caduta nelle libere di venerdì, questi risultati sono incredibili. In gara 2 avevo un ritmo addirittura superiore a quello di Sylvain (Guintoli), ma volevo risparmiare gomma per il finale. Senza bandiera rossa sono sicuro che ne avremmo viste delle belle, con Tom in arrivo”.

Tom Sykes:“Dopo i problemi di gara 1 abbiamo cambiato completamente la messa a punto, e per questo devo davvero ringraziare il team. Siamo tornati ad un setting base e le cose sono andate molto meglio. Senza bandiere rosse, e nonostante Sylvain stesse correndo alla grande, sono convinto che avremmo potuto dire la nostra in gara2. Le alte temperature e il vento di domenica non erano le condizioni ideali per noi, quindi il nostro risultato va visto in maniera molto positiva. Torniamo in Europa consapevoli della nostra forza considerando che Phillip Island era il circuito che meno si adattava a noi.  16 punti da recuperare sulla testa della classifica non sono troppi!”